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Il pedale wah wah: un suono che ha fatto parlare la chitarra elettrica

Il pedale wah wah: origini, funzionamento e protagonisti di un’icona sonora della chitarra elettrica


Il pedale wah wah è uno degli effetti più riconoscibili nella storia della chitarra elettrica: un semplice gesto del piede può trasformare il suono in una voce umana che piange, canta, urla. Ma da dove nasce questa invenzione? E come funziona davvero?


Dalla tromba al rock: l’origine

Il suono “wah” esisteva ben prima dell’invenzione del pedale: negli anni ’20 e ’30, trombettisti come Clyde McCoy usavano sordine per creare un effetto simile. Fu proprio a lui che fu intitolato uno dei primi pedali wah, il Vox Clyde McCoy Wah, ideato nel 1966 da Brad Plunkett, un tecnico della Thomas Organ Company. L’idea nacque quasi per caso: durante dei test su un amplificatore, Plunkett scoprì che un circuito di tono modificato, controllato da un potenziometro a pedale, produceva un suono simile a quello delle sordine a tazza usate dai fiati.

Il wah entrò presto nella produzione di massa e fu adottato da molti chitarristi innovativi della fine degli anni ’60.


Da Hendrix a Frusciante: i grandi del wah

Uno dei primi a rendere il wah una vera firma sonora fu Jimi Hendrix, che lo utilizzò in brani come Voodoo Child (Slight Return) e Up From The Skies. Subito dopo, Eric Clapton lo impiegò nel celebre assolo di White Room con i Cream.

Negli anni ’70 e ’80 si diffuse in ogni genere: dal rock più aggressivo di Slash, al metal e al grunge. Negli anni 2000, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers lo ha reso parte integrante del suo stile espressivo.


Wah e funk: ritmo, groove e percussione

Nel funk è molto più di un effetto: è parte integrante del groove. Chitarristi come Wah Wah Watson, Eddie Hazel, Jimmy Nolen (con James Brown) e Prince hanno usato il pedale per trasformare la chitarra in uno strumento percussivo, capace di dialogare con la sezione ritmica. Spesso il wah è usato in pattern regolari (ottavi o sedicesimi), con movimenti ciclici del pedale sincronizzati al beat. Il risultato è una pulsazione viva, elastica, che fa “respirare” il ritmo. Per chi studia chitarra funky, il controllo del wah è una competenza chiave.


Wah e Black Music: tra groove e identità sonora

Il wah wah è profondamente legato alla Black Music degli anni ’70, in particolare al soul psichedelico e al funk orchestrale. Brani come Theme from Shaft di Isaac Hayes (1971) e Papa Was a Rolling Stone dei Temptations (1972) hanno trasformato il pedale in una firma sonora della cultura afroamericana urbana. In questi brani, il wah non è solo un effetto: è voce, tensione, atmosfera — un suono cinematografico, caldo e ipnotico, capace di evocare paesaggi interiori e ritmi metropolitani.



Come funziona?

Il wah è un filtro passa-banda con frequenza centrale variabile: il movimento del pedale cambia la frequenza enfatizzata, spostando il punto di risonanza dai bassi agli alti. Il risultato è una modulazione del timbro molto simile alla voce umana, in particolare al suono "wah".

Funzionamento Wah Wah

Il circuito classico, come nel Cry Baby della Dunlop, è relativamente semplice: include un induttore, un potenziometro lineare, transistor e pochi altri componenti. La risposta sonora varia in base alla qualità dell’induttore e alla curva del potenziometro.


E per studiare un pò...

Ecco un articolo su Guitar Prof dedicato ad alcuni esercizi con il wah.

Esercizi per il wah wah e la coordinazione del piede

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