Scritto da: Leonardo Bertini - Categorie: blues / improvvisazione

BB King e Albert King: oltre il 12 bar blues

BB King e Albert King rappresentano due tra i nomi più importanti del panorama blues. Studiando alcuni lori brani possiamo comprendere meglio quanto questo genere non sia soltanto legato alla struttura del 12 bar blues


La nascita del blues

Molto spesso quando studiamo blues, soprattuto all’inizio, una delle prime cose che impariamo è la struttura del cosiddetto 12 bar blues. Cosa importantissima ovviamente.

Ma altrettanto importante è capire che il blues non è soltanto questo. Anzi dobbiamo ricordarci che il blues è nato dalla cultura afroamericana come massima espressione di libertà. In quanto tale infatti non ha mai rispecchiato strutture definite e solamente per un fattore di praticità si è trasformato nel tempo in una struttura standard.


Oltre il 12 bar blues: Never Make You Move To Soon

La versione di Never Make You Move To Soon del celebre BB King è uscita con l’album Midnight Believer del 1978.

Oltre il 12 bar blues: Never Make You Move To Soon

Innanzi tutto notiamo la tonalità d’impianto di FA. Aspetto interessante da considerare poiché è una tonalità più tipica in un contesto jazz blues rispetto a quello blues standard.

Detto ciò notiamo subito la struttura di venti battute; decisamente diversa rispetto al classico 12 bar blues. Armonicamente passa dal I grado al IV proprio come in un classico 12 bar blues con l’unica differenza di raddoppiare le battute. Nel turn around finale invece possiamo notare l’accordo G7, dominante secondaria che risolve poi su C7. Ovvero il classico accordo di V grado che ritroviamo anche nella struttura tradizionale del 12 bar blues.

Se volete provare ad improvvisare su questo passaggio, le soluzioni possono essere varie. Vi consiglio infatti di ascoltare varie versioni di questo blues tra le quali vi segnalo quella di Joe Bonamassa. Provate a rubare qualche idea dal suo fraseggio.


Oltre il 12 bar blues: I’ll Play The Blues For You

Albert King ha pubblicato questo brano nel lontano 1972, uscito nel disco omonimo. Ne esistono diverse versioni, sopratutto live.

Partiamo con il dire che in questo caso siamo difronte ad un blues minore. Forma musicale che più si presta a variazioni armoniche e di struttura rispetto alla forma maggiore.

Oltre il 12 bar blues: I’ll Play a Blues For You

In questo caso è interessante notare la variazione di struttura tra la sezione A e B. Possiamo notare infatti l’aggiunta di due battute tra le due sezioni. Ed in entrambe le sezioni, la struttura è ben diversa dal clicco 12 bar blues.

Un appunto inoltre, in entrambe le sezioni, sull’interessante presenza del Bb. Accordo della tonalità di Gm. Il quale aggiunge uno slancio maggiore all’armonia del brano.

In questo caso vi consiglio di ascoltare la sua versione live che vi lascio qui in coda all’articolo. Provate a rubare qualche frase dell’improvvisazione di Albert King. Vi accorgerete l’uso continuo della scala pentatonica blues quindi un uso molto interessante della blue note.

Buono studio!

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Leonardo Bertini -