Scritto da: Giulio Peretti - Categorie: tutto il resto

La chitarra nelle produzioni moderne e il suo nuovo ruolo

Per decenni la chitarra è stata simbolo di ribellione, energia e protagonismo. Oggi, però, qualcosa sta cambiando: nelle produzioni pop e hip hop contemporanee, lo strumento più iconico del Novecento non è più in prima linea con assoli roboanti, ma lavora “dietro le quinte”, modellando le atmosfere e arricchendo le produzioni. Benvenuti nell’era della chitarra al servizio della musica digitale.


Il ritorno sottovoce della chiarra, un nuovo vocabolario sonoro

Un tempo bastava un riff per scolpire nella memoria una canzone (pensa a Smells Like Teen Spirit dei Nirvana). Oggi, invece, la chitarra spesso si nasconde sotto beat e synth, diventando un ingrediente segreto, più che un protagonista.
Il suo compito? Dare calore, creare texture, rendere "umano” ciò che è nato dentro un software.

Nel linguaggio musicale attuale, la chitarra ha smesso di essere protagonista per diventare atmosfera. Viene spesso registrata con microfoni economici o addirittura dallo smartphone, poi processata con effetti come delay, riverberi infiniti, reverse e modulazioni estreme. Il risultato? Una “nuvola sonora” che accompagna la voce senza mai sovrastarla.

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Artisti come Billie Eilish e il fratello Finneas usano la chitarra come base narrativa, trasformandola in un sussurro che accompagna le emozioni. In ambito hip-hop, beatmaker come Metro Boomin o CashMoneyAP campionano linee di chitarra per creare loop ipnotici, spesso suonati volutamente con imperfezioni per aggiungere un tocco umano e vulnerabile alla produzione.

Questo è un viaggio alla scoperta della nuova voce della chitarra nelle produzioni moderne


Dal centro della scena al lavoro “dietro le quinte”

Per oltre mezzo secolo, la chitarra è stata simbolo di ribellione, identità e protagonismo sonoro. Dal rock alle ballad, dai grandi assoli alla semplicità degli arpeggi, ha segnato intere generazioni. Ma negli ultimi dieci anni, soprattutto nel pop e nell’hip hop, il suo ruolo è cambiato radicalmente. Non è più lo strumento che domina la scena con riff e virtuosismi, bensì un elemento fluido, al servizio della produzione, capace di arricchire il tessuto musicale con colori, atmosfere e dettagli raffinati.

Un tempo la chitarra definiva lo stile di un artista: basti pensare a Jimi Hendrix o ai riff di Kurt Cobain. Oggi, in un mondo dominato da beat digitali e sintetizzatori, la chitarra ha assunto un ruolo diverso: non più protagonista assoluta, ma strumento complementare, spesso nascosto sotto strati di produzione, eppure fondamentale per dare carattere a un brano.


La chitarra nel pop moderno

Nel pop, la chitarra sta vivendo una seconda giovinezza. Non più con assoli roboanti, ma con arpeggi minimali e texture che creano intimità. Un esempio è Happier Than Ever di Billie Eilish: il brano inizia con una chitarra acustica intima e delicata, per poi trasformarsi in un’esplosione elettrica nel finale, dimostrando come lo strumento possa diventare veicolo emotivo e narrativo.

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Anche artisti come Shawn Mendes o Ed Sheeran hanno fatto della chitarra un marchio di fabbrica, ma con un approccio diverso rispetto al passato: meno spettacolare, più vicino al linguaggio della produzione pop digitale, spesso usata per costruire loop semplici e accattivanti che si fondono perfettamente con batteria e sintetizzatori.


La chitarra nell’hip hop: dalle origini campionate alle produzioni moderne

Se pensiamo all’hip hop degli anni ’90, la chitarra era spesso presente come sample preso da vecchi dischi funk, soul o rock. Oggi, invece, viene registrata direttamente in studio e poi manipolata digitalmente. Un esempio lampante è Goosebumps” di Travis Scott, dove linee di chitarra psichedeliche creano un’atmosfera ipnotica, perfetta per il flow del rapper.

Anche in brani come Lucid Dreams di Juice WRLD, la chitarra diventa protagonista: qui una linea malinconica e ripetitiva, campionata e filtrata, regge l’intero brano e ne determina l’identità emotiva. La stessa cosa si ritrova nelle produzioni di Lil Peep, dove le chitarre acustiche o elettriche, immerse in riverberi e distorsioni leggere, dialogano con beat trap creando un nuovo linguaggio sonoro.

In realtà Lucid Dreams utilizza un'interpolazione della parte di chitarra che Dominic Miller ha scritto e registrato per Shape of My Heart di Sting (1993). Tuttavia, tecnicamente, ogni singola nota che il produttore Nick Mira ha utilizzato per ricrearla in MIDI è stata campionata da una vera chitarra.


Chitarra e trap melodica

Un altro fenomeno interessante per quel che riguarda la nuova voce della chitarra nelle produzioni moderne è la trap melodica, dove lo strumento più popolare del Novecento ha trovato terreno fertile. Molti beatmaker producono basi costruite su loop chitarristici registrati ad hoc, spesso semplici ma estremamente efficaci. È il caso di brani come Mood di 24kGoldn ft. iann dior, dove un riff di chitarra pop-rock viene trasformato in colonna portante di un brano trap di successo mondiale.


La chitarra come “synth”

Grazie a effetti digitali e plugin, oggi la chitarra può trasformarsi in qualunque cosa: pad eterei, linee di basso, atmosfere ambient. Produttori come Metro Boomin o Mike Dean hanno spesso inserito chitarre trattate pesantemente nei loro beat, al punto da renderle quasi irriconoscibili. Questo approccio la rende uno strumento estremamente versatile: può sembrare una chitarra, ma anche un synth o una voce in sottofondo.


La chitarra come linguaggio universale

Ciò che colpisce, in questa evoluzione, è la capacità della chitarra di adattarsi senza perdere identità. Anche se oggi non detta più le regole come ai tempi del rock, continua a essere una voce universale.
La chitarra nelle produzioni moderne porta calore, organicità e un tocco umano in un contesto dominato dal digitale. È diventata, di fatto, un ponte tra mondo analogico e universo elettronico.

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Guardando avanti, la chitarra continuerà a mutare. Con l’avvento di strumenti digitali ibridi, chitarre MIDI e perfino concetti visionari come la chitarra invisibile (basata su sensori e gesti), è chiaro che questo strumento non smetterà mai di sorprendere. Non più confinata al rock, ma presente ovunque, la chitarra si è trasformata in un codice sonoro trasversale, capace di influenzare pop, hip hop, trap e persino elettronica sperimentale.


Conclusioni

La chitarra non ha perso rilevanza: ha cambiato pelle. Dal ruolo di protagonista indiscusso a quello di collaboratrice invisibile ma indispensabile, oggi si mette al servizio della produzione, contribuendo a definire le nuove tendenze musicali. Nei brani pop e hip hop contemporanei non è più questione di assoli infuocati, ma di sfumature, atmosfera ed emozione. Questa è la nuova voce della chitarra nelle produzioni moderne.

E forse è proprio questa la sua forza: la capacità di evolvere senza mai smettere di parlare la lingua universale della musica.

fine
Giulio Peretti - 

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