Vediamo un modo semplice ed efficace per studiare i rivolti delle triadi sulla chitarra attraverso due esempi pratici applicati su backing track, per lavorare su triadi maggiori e minori in chiave ritmica.
I rivolti delle triadi sono uno degli strumenti più versatili ed efficaci per sviluppare consapevolezza armonica e controllo del manico. In questo articolo non torniamo sull’aspetto teorico e tecnico – già affrontati in altri articoli – ma ci concentriamo su un modo pratico e musicale per metterli in gioco. Vedremo infatti due semplici esempi, costruiti su backing track, che mostrano come studiare le triadi maggiori e minori nei vari rivolti.
Esercizio 1 – Triadi maggiori sui rivolti: G, D e A
Nel primo esercizio ci concentriamo sull’applicazione dei rivolti delle triadi sulla chitarra lavorando su un giro di accordi in LA maggiore: G, D e A. Le triadi utilizzate sono in posizione stretta, su corde 2, 3 e 4, e vengono suonate nei loro tre rivolti.
Il contesto ritmico è molto semplice: un groove dal sapore leggermente alla "Rolling Stones", tra il rock’n’roll e il pop, con una pulsazione regolare e accordi tenuti lunghi per favorire l’ascolto e la consapevolezza delle voci interne.
La struttura dell’esercizio è ciclica e ti guida nell’esplorazione dei rivolti passo dopo passo:
- Fase 1: due giri di accordi eseguiti solo con la batteria, suonando il primo set di rivolti;
- Fase 2: due giri in cui si aggiunge la linea di basso, sugli stessi rivolti;
- il ciclo poi riparte con un nuovo set di rivolti: prima due giri con la batteria, poi due con anche il basso.
Il tutto viene ripetuto tre volte per coprire i tre rivolti principali delle triadi maggiori. In questo modo puoi concentrarti su un rivolto alla volta, memorizzare le forme e interiorizzare il suono di ogni posizione nel contesto armonico e ritmico.
Ascolta l’esempio
Per iniziare, ascolta l’esecuzione completa dell’esercizio con la chitarra guida. Segui il suono dei rivolti e osserva come si muovono nel tempo sul giro di SOL – RE – LA.
Guarda i gruppi di rivolti
Ora osserva i diagrammi dei rivolti delle triadi maggiori suonate nell’esercizio. Tutti gli accordi si trovano sulle corde 2, 3 e 4, in posizione stretta.
I diagrammi qui sotto mostrano i rivolti utilizzati nell’esercizio, raggruppati per riga secondo l’ordine in cui vengono suonati. Ogni riga rappresenta un gruppo di tre rivolti, così come vengono sviluppati nelle diverse fasi della traccia audio. Questo schema vale per entrambi gli esercizi.

Leggi la parte ritmica
Ecco la parte scritta dell’esercizio: in questo caso ogni accordo viene eseguito con note lunghe, seguendo un groove regolare.

Prova tu con la backing track
Adesso metti in pratica quello che hai ascoltato e osservato. Suona le triadi sulla chitarra seguendo la traccia senza chitarra guida, mantenendo le stesse posizioni e la stessa articolazione ritmica.
Esercizio 2 – Triadi minori sui rivolti: Gm, Cm e Dm
In questo secondo esercizio continuiamo a lavorare sui rivolti delle triadi sulla chitarra, spostandoci sul campo delle triadi minori. Anche in questo caso utilizziamo le corde 2, 3 e 4, mantenendo quindi lo stesso approccio tecnico del primo esercizio ma cambiando la sonorità generale e il contesto armonico.
La tonalità di riferimento è SOL minore, e gli accordi coinvolti nel giro sono Gm, Cm e Dm. Il groove ha un carattere più pop, semplice e disteso, con accordi che seguono una ritmica semplice.
La struttura è identica a quella del primo esercizio:
- Si comincia con due giri eseguiti con la batteria, per prendere confidenza con un primo gruppo di rivolti;
- Seguono due giri nei quali si aggiunge il basso;
- Poi il ciclo riparte con un nuovo set di rivolti, seguendo la stessa logica, per un totale di tre cicli e quindi tre rivolti esplorati.
Ascolta l’esempio
Guarda i gruppi di rivolti

Leggi la parte ritmica

Prova tu con la backing track
Come continuare lo studio
Quello che abbiamo visto finora è solo un punto di partenza: applicare i rivolti delle triadi sulla chitarra in un contesto ritmico, anche semplice, è un ottimo modo per dare vita musicale a un argomento spesso affrontato solo in modo meccanico.
Ogni gruppo di corde ha le sue sonorità, i suoi limiti e le sue possibilità espressive. Alcuni rivolti possono funzionare bene anche in forma arpeggiata, altri possono adattarsi meglio a ritmiche compatte o a contesti più armonicamente densi. Dipende da ciò che vuoi esplorare.
Puoi creare brevi giri di accordi in varie tonalità, cambiando l’andamento, il feel e la velocità. Anche solo alternare metronomo e groove, come negli esempi visti, ti permette di affinare l’ascolto e la precisione, oltre a sviluppare un senso musicale più naturale.
Ciao, buono studio e alla prossima
