The Band, gruppo emblematico del sound americano a cavallo tra sixties e seventies, si riuniva per un' ultima epica esibizione celebrata insieme ad ospiti d'eccezione
Introduzione
Abbiamo spesso sottolineato l'importanza dello "scambio di informazioni" tra le due principali scuole di rock blues: quella inglese e la sua controparte oltre oceano. Il circolo di reciproca suggestione, trattato in questo articolo, ha reso possibile la stesura di una linea guida condivisa tra le due correnti, alimentata dalla stessa matrice musicale.
Nonostante questa apparente genesi comune, che viene individuata nel delta blues del south side statunitense, il rock di ciascuna delle due sponde ha sempre saputo distinguersi, modificando il proprio sound con contaminazioni autoctone specifiche.
E' dunque affascinante notare come il rock inglese e quello americano differiscano, nei vari stili derivanti dalle proprie esclusive sottoculture, attingendo alle radici musicali del territorio, per poi modificarne i dettami in una lettura nuova e fresca.
Il rock che racconta un continente
Il british rock, con la sua personale rielaborazione della black music made in USA, ha segnato il sound degli anni sessanta in Europa, portando nuova energia al settore, in quel momento impantanato in un pericoloso stand by.
Contemporaneamente negli States, i nuovi pionieri del blues lavoravano ad una loro restaurata versione del genere, riscoprendo le radici della musica popolare, da sempre varia e strettamente legata alle molte realtà culturali presenti.
La musica americana si arricchisce dunque di "citazioni" blues, country e folk come mai prima, generando un nuovo filone, destinato ad esplodere a cavallo tra gli anni sessanta e settanta; nasceranno band e personaggi presto apripista del settore.
Questa nuova corrente musicale dà il via ad innumerevoli sotto generi sul continente ed è nota con il nome di roots rock, sotto cui troviamo alcuni dei più rilevanti episodi musicali americani, spesso trattati nelle nostre guitar stories.
The Band
The Band è un gruppo di musicisti ed autori attivo dalla seconda metà degli anni sessanta, fino al suo scioglimento, avvenuto ufficialmente nel 1976. Una carriera non esattamente longeva, se si esclude la reunion negli anni ottanta, ma di certo estremamente prolifica.
La formazione è una fusone artistica tra musicisti canadesi e americani, storicamente un must per la musica folk, capace di firmare alcuni capolavori del classic rock e di ispirare i molti talentuosi emergenti di allora.
La riuscitissima miscela di country e blues, unita ad un particolare estro compositivo ed all'utilizzo di strumenti della tradizione, sono gli ingredienti del successo di The Band. Ancora oggi, nella musica folk americana contemporanea, si possono percepire gli echi che questo gruppo ha saputo diffondere.
Con il menestrello del folk
Non a caso The Band ha convinto gli addetti ai lavori, oltre che il pubblico, collezionando collaborazioni eccellenti e le lusinghe di alcuni big del mainstream.
Indimenticabile la longeva collaborazione con Bob Dylan nel suo periodo di transizione dal folk acustico al r&r. Erano gli anni del tribolato passaggio di Dylan dalla musica cantautorale di protesta, verso qualcosa di altrettanto impegnato ma dalle sonorità elettriche ed incisive.
Lo stesso Dylan che pagherà il suo tributo alla band, regalandoci uno dei momenti zenit del concerto di addio del 1978: The Last Waltz.
Questa premiata ditta di polistrumentisti e scrittori ispirati dalla tradizione folk e blues si ritaglia presto uno spazio nel panorama musicale nazionale. L'ensemble iniziale è quello che verrà mantenuto sino a conclusione della prima fase di carriera e vede:
Levon Helm, che è l'unica rappresentanza statunitense di un gruppo altresì totalmente made in Canada, alla batteria e in qualità di lead singer, oltre che nei frequenti inserti di mandolino.
Il compianto Robbie Robertson, scomparso pochi mesi fa, firma le chitarre di The Band.
Richard Manuel, alle tastiere e voce.
Garth Hudson all'organo e Rick Danko al basso e voce, in più di un classico della discografia di The Band.
The Last Waltz: il concerto
Nel novembre del 1978 The Band si riunisce per un unico grande appuntamento, a suggellare con un addio degno, una carriera lodevole. Il concerto che sancisce l'ufficiale scioglimento è chiamato The Last Waltz.
L'Ultimo Valzer, titolo della versione italiana, è anche il magistrale documentario che immortala il momento dell'esibizione live, ad opera di Martin Scorsese. Il regista americano, da sempre appassionato del rock blues, firma il suo più bel ritratto cinematografico/ musicale, dai tempi di Woodstock.
The Last Waltz è il grande omaggio all'ispirazione di The Band; un'opera destinata a fare scuola nel mondo dei documentari dedicati alla storia della musica.
La crema del rock saluta una band storica
L'ultimo Valzer di the Band è tra i più idolatrati episodi musicali americani anche grazie al coinvolgimento di innumerevoli grandi nomi, sia sopra che sotto il palco: una passerella di mostri sacri dell'epoca, riuniti in uno show dal sapore di rimpatriata tra amici.
Tra i volti noti che aderiscono al concerto ricordiamo le performance memorabili di Joni Mitchell, Bob Dylan, Muddy Waters, Eric Clapton, e Van Morrison. Ma tanti altri aderiscono a questo concerto, contribuendo ad impreziosire il tutto.
In conclusione
The Last Waltz non è solo un epico concerto di addio, ma un caposaldo musicale americano. Nonostante sia indubbiamente significativo il lato prettamente musicale, questa storica esibizione ci dice qualcosa di più.
Il capitolo finale di The Band ci fornisce un' istantanea della scena dell'epoca, fatta di giganti capaci di confrontarsi reciprocamente e di celebrare le proprie fonti di ispirazione. L'atmosfera è amichevole e quasi spensierata e sottolinea il credito di cui questo gruppo godeva all'interno del mondo musicale americano ed europeo.
The Band chiude così la prima e migliore parte di carriera. Alcuni dei brani nati da questo fruttuoso periodo di attività rimangono evergreens assoluti della tradizione.