La storia di Greeny, una delle più iconiche chitarre elettriche, tra celebri proprietari, incidenti, nuove versioni e un sound unico.
A pochi mesi dalla messa in commercio delle versione Epiphone di Greeny oltre alle due versioni ben più costose di casa Gibson, vale la pena soffermarsi sulla storia di questa chitarra passata dalle mani di Peter Green a quelle di Gary Moore e infine a quelle di Kirk Hammett.
La storia di Greeny
Anno 1966, un ragazzo di 21 anni di nome Peter Green è chiamato a sostituire un certo Eric Clapton nei Bluesbreaker di John Mayall. Già così la storia è interessante. Possiamo sentire all'opera Greeny per la prima volta nel disco A Hard Road del 1967. La chitarra è una Les Paul del 1959, numero seriale 92204, acquista nel 1965 a Londra per 140 sterline circa. Il tono era già incredibile e nelle mani di Peter Green si trasformò in leggenda, come possiamo ascoltare nel celebre brano The Super-Natural.
Green utilizzò la Les Paul del 59 con i Fleetwood Mac fino al 1970, anno in cui la cedette all'amico Gary Moore per lo stesso prezzo a cui l'aveva acquistata. Nelle mani di Moore Greeny scolpisce il sound del chitarrista irlandese per le due decadi a venire. Possiamo sentire Greeny all'opera nella celebre Parisienne Walkaways, primo singolo di ampio successo di Moore nel 1978.
Greeny subì diversi interventi di riparazione a causa di un incidente stradale che coinvolse il chitarrista irlandese e che provocò non pochi danni alla chitarra. Sempre per volere di Moore furono sostituite le meccaniche originali e rimpiazzati i potenziometri.
Nel 2006 a causa di problemi finanziari Moore fu costretto a vendere Greeny ad un collezionista privato per un valore stimato tra i 750.000 e 1.200.000 dollari.
É solo nel 2016 che l'attuale proprietario, Kirk Hammett, entra in possesso di Greeny. Diverse voci stimano il prezzo d'acquisto in diversi milioni di dollari. Si può vedere tutt'oggi il chitarrista dei Metallica suonare live con la mitica Les Paul, tenendone viva la leggenda e permettendo al pubblico di sentire ancora il suono di Greeny.
Il sound unico
L'inconfondibile sound "nasale" di Greeny è dovuto all'inversione di polarità del magnete del pickup al manico, generando un atipico effetto di "out-phase" quando accoppiato con il pickup al ponte. In un intervista rilasciata dallo stesso Peter Green nel 2000, il chitarrista britannico raccontò come smontò il pickup emulando quanto già fatto da Clapton con la sua Les Paul durante il periodo Heartbrakers, e di come lo rimontò involontariamente in modo scorretto.
Le versioni in commercio di Greeny
Attualmente troviamo tre versioni in commercio di Greeny, in tre fasce di prezzo decisamente diverse.
Partendo dalla più costosa, troviamo la versione custom shop, la quale oltre alle specifiche tecniche di Greeny ne replica anche i segni del tempo sul corpo e sul manico, clonando l'originale.
Sempre di casa Gibson troviamo la versione standard, ad un prezzo più accessibile della custom, che mantine il sound caratteristico senza tutti gli accorgimenti vintage.
E per ultima, appena uscita, troviamo la versione di Epiphone. Questa versione non si discosta di molto dalla filosofia della versione standard ma si piazza sul mercato ad un prezzo decisamente più vantaggioso. Per questa versione Epiphone ha modificato alcuni dettagli rendendoli più simili a Gibson, come ad esempio la forma della paletta.
Se volete avere anche voi la vostra Greeny adesso avete qualche opzione a disposizione, a meno che non vi possiate permettere l'originale! Al prossimo articolo!